IL RINASCIMENTO E L’ETÀ MODERNA

Sempre in quel periodo (fine 400) i Beccaria, succeduti ai Delconte, costruirono il Palazzo con la torre (tuttora esistente) sulla piazza della Chiesa. I Frati Gerolamini, a loro volta subentrati ai Benedettini nel 1484, decisero di ricostruire il Monastero. A causa delle continue guerre, il progetto si concretizzò soltanto nella seconda metà del 1600. Grande importanza per la realizzazione dell’opera ancora oggi si deve al prestigio del montebellese Padre Floriano Marcellini, il quale, fu Generale dell’Ordine dei Girolamini, e riuscì a trovare i fondi necessari per terminare il Monastero nel 1666 (attuale Palazzo Dal Pozzo) e costruire la nuova ed elegante Chiesa Parrocchiale barocca fra il 1668 e il 1675 anno dell’inaugurazione. Opera dell’insigne architetto ticinese Domenico Taddei.

Nel 1629 con la morte del Feudatario di Montebello conte Claudio Beccaria e con l’estinzione della famiglia il feudo passò allo spagnolo Rodrigo De Orozco de Mendoca Marchese di Mortara e in seguito, tramite le nozze della figlia Violante, al marito Felice Macado de Silva. Nel 1682 il feudo di Montebello fu acquistato dal Marchese Paolo Ambrogio Spinola de Los Balbases duca di Sesto.

Intanto sempre in quegli anni, in particolare fra l’autunno del 1630 e la primavera successiva a Montebello si diffuse un’epidemia di colera che uccise quasi cento persone.

Nello stesso periodo, nel 1625, fu ultimata la costruzione della Chiesa dedicata alla Beata Vergine di Loreto nella frazione di Genetrello voluta dal Marchese Cosimo Lunati e realizzata su progetto dell’ing. Giovanni Domenico Lobia di Pavia. Contestualmente nacque la Parrocchia stralciando una parte di territorio dalla Parrocchia di Montebello.

Domenica 20 ottobre del 1647 rimarrà per Montebello uno dei giorni più neri della sua storia in quanto le truppe francesi del principe Tommaso di Savoia, di passaggio nel nostro territorio, nel corso della guerra dei trent’anni, saccheggiarono barbaramente paese e monastero.

Nell’aprile del 1686 arrivarono da Roma le spoglie mortali di San Felicissimo, martire cristiano del IV secolo sepolto nelle Catacombe di San Callisto. Il trasporto della reliquia da Roma al nostro paese è dovuto all’operato del montebellese Frate Carlo Sperati. Prima però dell’arrivo a Montebello il Santo fece sosta presso il Monastero Gerolamino di San Savino a Piacenza perché ancora non era pronto l’incavo alla base della Mensa dell’Altar Maggiore (allora in muratura) nella chiesa Parrocchiale dove collocarlo.

Urna di San Felicissimo

Nel 1706 Montebello insieme al ducato di Milano passò dalla dominazione spagnola a quella austriaca. Dal 1723 il geometra Wiest fu incaricato dal governo Austriaco di eseguire i rilievi topografici finalizzati alla costituzione del catasto dei beni agricoli. In questa occasione fu tracciata la prima mappa topografica del Comune di Montebello chiamata Teresiana dal nome dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria.

Ritratto di Maria Teresa d'Asburgo, dipinto postumo realizzato da Agostino Comerio nel 1834 conservato presso la Biblioteca Braidense di Milano nella sala dedicata all'Imperatrice - Palazzo di Brera.

Da scritti di Gian Pietro Scaglia, raccolti e rielaborati da Emilio Mietta

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