LA BELL’ITALIA

Monumento Ossario ai caduti della Battaglia del XX maggio 1859

Il monumento ossario fu eretto in memoria dei caduti della battaglia del XX maggio 1859 nella zona a Nord del vecchio Camposanto dove ebbe luogo l’ultima sanguinosa fase del combattimento. In esso sono contenute le spoglie mortali dei caduti di quel conflitto. Il XX maggio 1882 venne inaugurato dal principe Tommaso di Savoia, Duca di Genova e fratello dell’allora Regina d’Italia Margherita. L’evento ebbe rilevanza nazionale tale da conquistarsi un ampio spazio nella prima pagina del Corriere della Sera del 21-22 maggio 1882 dove venne riportata la cronaca dell’avvenimento. Il monumento a forma di tempietto, in stile greco-dorico è stato progettato dallo scultore milanese Egidio Pozzi e realizzato in pietra di Verona o mattone di Quinziano. Si trova all’interno di un area racchiusa da una cancellata. Originariamente la base aveva un solo gradone, quelli successivi, tuttora esistenti, sono stati aggiunti nel 1906 dopo aver scavato e rimosso il terreno circostante. Da subito in paese è stato soprannominato “la Bell’Italia” con riferimento alla statua posta alla sommità dell’edificio. Si dice che il volto della statua (simbolo dell’Italia) riproduca le fattezze della moglie dello scultore ossia della montebellese Severina Minoprio. Nel 2009 nell’ambito dei preparativi per il 150° anniversario della battaglia è stato sottoposto a lavori di restauro.

Monumento Ossario ai caduti della Battaglia del XX maggio 1859 - fotografia 2019

Progetto del Monumento Ossario di Egidio Pozzi
conservato nell’Archivio Storico Comunale di Voghera

Statua sovrastante il Monumento ai caduti

Cartolina storica della Commemorazione 20 maggio 1859

1) Prima pagina del “Corriere della sera” sull’inaugurazione del monumento - 1882 2) Prima pagina de “L’esercito della Domenica” sull’inaugurazione del monumento - 1882

INNO DEDICATO ALL'OSSARIO DI MONTEBELLO

VERSI DI A. L. CLERICI - Musica di A. Giuliani

Questi campi fiorivano intorno
calpestati da gente straniera,
e la nostra diletta bandiera
non spiegana i divini color.

Mal patendo il selvaggio, lo scorno.
Libertà sospiravano i cor.

Non fu vana la voce del bardo,
suscitata da un impeto santo;
ma scrosciò come folgore il canto
su fra l’Alpi, sui piani, pel mar.
E col brado nel pugno gagliardo,
spinse i figli più cari a pugnar.

Tu la sai, lo ricordi, bel monte,
che le zolle di sangue bagnavi
tu vedesti coi prodi zuavi
anche i nostri soldati cader.

Ma il valare ti cinse la fronte,
e sperdevi l’avverso stranier.

Oh giornate! Oh battaglie supreme!
Oh virtù dei magnanimi Eroi!
Ebbe vita l’Italia per voi,
e’l Leon di Venezia ruggì.

Oggi ancora lo spirito freme,
Montebello cantando così.

Questo bellissimo inno è tratto da uno spartito riportato nel libro del Prof. Emerito Marziano Brignoli: “Montebello” - 20 maggio 1859 - La Prima Vittoria” ®G. Iuculano Editore. E' datato: Casteggio 20 maggio 1003. Diretto a S.A.R. il Principe Tommaso di Savoia, duca di Genova, fratello di Margherita prima Regina d'Italia, fu musicato e dedicato all'Ossario di Montebello.

Monumento Ossario in una foto odierna © Fotografia V.Mariani